Panoramica Del Problema Della Ricerca
Nelle conclusioni di una recente analisi, pubblicata dall’ISFOL, dei progetti sviluppati nell’ambito dell’Iniziativa Comunitaria Occupazione, e relativa ai temi dell’immigrazione con particolare riferimento alla sperimentazione di nuove forme per favorire l’occupazione degli immigrati, si rileva un forte accento due caratteristiche fondamentali che devono avere interventi a favore di questa componente della popolazione: “lavorare sulla dimensione socio-economica attraverso il percorso formativo finalizzato all’inserimento lavorativo; e mirano a rafforzare (e ricomporre) le identità personali (e collettive) rese vulnerabili dal processo migratorio”.
In altre parole, i percorsi integrati vengono identificati come “buone pratiche” in questo campo, in cui sono coinvolti ricerca, formazione, orientamento e sostegno al lavoro (o creazione di impresa).
In quest’ottica, riveste un’importanza decisiva anche le modalità con cui avviene l’integrazione: in particolare, la chiarezza con cui vengono stabiliti i compiti di ciascun partner, «e soprattutto di coloro che si fanno carico di includere i beneficiari finali tra i propri lavoratori, o che promuovono forme di integrazione alle dipendenze di altre imprese”. Tale esigenza di chiarezza è condizione necessaria, date le premesse, nella duplice esigenza di chiarire al tempo stesso gli obiettivi dell’accompagnamento e di definire con precisione tempi e modalità dell’esperienza lavorativa in oggetto. Il testo citato, infine, sottolinea il ruolo e la responsabilità delle istituzioni locali, al fine di “promuovere sinergie e collegamenti di rete volti a massimizzare al meglio tutte le attività volte a contrastare i processi di emarginazione operanti sul loro territorio”. (Competenze migratorie. I percorsi formativi e occupazionali dei cittadini stranieri immigrati, Roma 2000. Le citazioni sono tratte in particolare dal cap. 7)