Azione Della Comunità Europea per Combattere la Discriminazione
In Italia, dal 1998, esiste una legislazione che riconosce per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi e prevede la possibilità di azioni civili contro tale discriminazione.
Il documento qui presentato definisce le linee principali delle due direttive emanate dal Consiglio d’Europa: la Direttiva 2000/43/CE, che attua il principio della parità di trattamento delle persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica, e la Direttiva 2000/78/CE , che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e condizioni di lavoro. Inoltre, il documento contiene una breve AnnualRep2003_it del Programma di azione comunitaria per combattere la discriminazione (2001-2006).
Nella relazione annuale 2003 sull’uguaglianza e la non discriminazione. Verso la diversità, dalla Commissione europea per l’occupazione e gli affari sociali, gli sforzi della Commissione europea per raggiungere l’uguaglianza razziale e la non discriminazione (pari opportunità sul lavoro e accesso all’istruzione, servizi pubblici e privati servizi; lotta alla discriminazione per religione, età, orientamento sessuale e disabilità). A tal fine è stato avviato un programma di azione comunitaria fino al 2006; tale programma, finalizzato alla lotta alla discriminazione, prevede la concessione di iniziative/attività di formazione, scambio di informazioni e sensibilizzazione su nuovi diritti e doveri. Il rapporto si compone di due parti: la prima parte (le direttive in materia di discriminazione razziale e parità di trattamento sul lavoro) fornisce un’analisi della situazione attuale e richiama l’attenzione su misure considerate esempi di buona pratica; la seconda parte si concentra sul programma di azione comunitaria per combattere la discriminazione (2001-2006).